Notizie | 10 Febbraio 2022
La sicurezza nelle applicazioni vetrarie: UNI 7697
Parola agli esperti su rilevanti norme di settore che hanno contribuito a sviluppare. Oggi parliamo del vetro in edilizia…
La nuova edizione della UNI 7697 sui criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie rappresenta un punto fermo nel settore dell’edilizia. Nata in Italia, la norma è un importante riferimento in tutta Europa. Tanto che…
Da diversi mesi è entrata in vigore la versione aggiornata della UNI 7697 “Criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie”: una norma estremamente significativa per il settore, che illustra come determinare la tipologia di vetro da impiegare e le relative prestazioni, in funzione delle condizioni al contorno e di utilizzo. Il tutto a garanzia di maggiore sicurezza per tutti gli utenti.
I criteri descritti nel documento riguardano prodotti vetrari applicati in edilizia, impiegati sia in ambienti esterni che interni.
La nuova versione della norma, elaborata dal Gruppo di lavoro “Vetro Piano” dell’UNI, non ha subito profonde variazioni rispetto all’edizione precedente, ma con le modifiche apportate si è cercato di ottenere una maggiore chiarezza espositiva, tanto del testo quanto – e soprattutto – dei prospetti (n.1 “Prestazioni minime delle lastre da utilizzare nelle applicazioni” e n.2 “Prestazioni minime delle lastre nelle specifiche destinazioni d’uso), in passato spesso oggetto di alcuni fraintendimenti.
Un esempio di ricorrente dubbio interpretativo, ad esempio, riguardava la presenza di celle vuote nelle tabelle contenute nella versione precedente della norma: a tal proposito si è provveduto ad esplicitare che per tali tipologie di vetro “non si prevede alcuna prescrizione, fatte salve la verifica della specifica applicazione e le indicazioni fornite al capitolo 9”.
Ma le novità, ovviamente, non finiscono qui. Eccone un quadro generale.
Sono stati aggiornati i riferimenti normativi eccessivamente datati come la norma UNI EN 12488 “Vetro per edilizia – Raccomandazioni per la messa in opera – Principi di posa per vetrate verticali ed inclinate”, che risultava citata ancora come bozza. Tra le definizioni è stato introdotto il termine “vetrina”, utilizzato in caso di vetrate poste al piano terra con una superficie maggiore o uguale ai 6 m2. In merito, data l’entità delle superfici vetrarie considerate, è stato raccomandato l’utilizzo di lastre stratificate di sicurezza sia che la vetrina venga realizzata con solo vetro monolitico che con vetrata isolante.
È stata anche modificata la definizione di “vetrata inclinata” – angolo di montaggio rispetto alla verticale maggiore di ± 15° e minore o uguale a ± 85° – in modo tale che le facciate inclinate con altezza uguale o superiore ai 4 metri debbano essere realizzate in vetro stratificato di sicurezza, al fine di evitare proiezioni di frammenti di vetro sotto di essa e, quindi, essere di potenziale pericolo.
Con lo stesso intento è stata inserita tra le prescrizioni l’obbligatorietà dell’Heat Soak Test (in accordo con UNI EN 14179 “Vetro per edilizia – vetro di sicurezza di silicato sodo-calcico temprato termicamente e sottoposto a heat soak test”, parti 1 e 2), prima solo consigliata. Di che cosa si tratta? L’Heat Soak Test è un processo termico che porta a rottura la maggior parte dei vetri contenenti inclusioni di solfuro di nichel nella propria massa, prima quindi che vengano trasportati e montati nell’applicazione prevista: questo permette di ridurre la possibilità di rottura del vetro con proiezione di frammenti da elevate altezze e le complesse e costose sostituzioni di vetri montati ad alta quota (per esempio in facciata).
Altro elemento di nuova introduzione è l’inserimento dell’obbligo di vetro stratificato di sicurezza per i campi da gioco (es. padel e squash), escludendo la possibilità di adottare il solo vetro temprato termico monolitico. Come per i casi precedenti la scelta è volta ad evitare il rischio di caduta di frammenti sugli atleti in caso di rottura. Anche per l’applicazione di nuova introduzione “pinne architettoniche verticali e orizzontali in vetro per esterni e traversi” si è scelto di prevedere l’obbligo di vetro stratificato di sicurezza.
La voce relativa agli edifici scolastici è stata suddivisa distinguendo tra gli stabili per le attività universitarie e le altre tipologie di scuole. Mentre per le scuole di primo e secondo grado si prevede l’utilizzo di vetro stratificato sia per le lastre interne che esterne della vetrata isolante, in considerazione dei maggiori rischi legati alla giovane età degli studenti, per gli edifici universitari o di pari grado si ammette l’utilizzo anche del vetro temprato per le lastre esterne.
Invariate invece le prescrizioni circa le prestazioni di vetri antieffrazione e per la protezione antiproiettile.
Oltre alle fondamentali indicazioni riportate sui prospetti, rimangono altrettanto importanti tutti i criteri circa la progettazione delle strutture vetrate. Tali indicazioni, riportate per lo più al capitolo 9 – da rispettarsi strettamente – sono espresse in maniera semplice e pratica e rivolte non solo ai progettisti ma anche a vetrai e serramentisti.
Da più di quarant’anni, sin dalla prima versione risalente al 1977, la norma UNI 7697 illustra per l’Italia lo stato dell’arte in materia di sicurezza nelle applicazioni vetrarie e fornisce i riferimenti per la corretta scelta dei prodotti vetrari a salvaguardia dell’utenza.
La norma, tutta italiana, è stata realizzata quando non esisteva ancora alcun riferimento colmando un vuoto normativo presente anche nelle altre nazioni europee. Per questo motivo anche gli altri Stati Membri, molti dei quali ancora non possiedono un testo sul tema, tengono tale norma in buona considerazione. A riprova di questo, il CEN/TC 250 “Structural Eurocodes” sta lavorando per farne una norma europea connessa agli Eurocodici.
Come anticipato, è importante che non ci si soffermi al semplice utilizzo dei prospetti riportati in norma, ma è necessario che il progettista o l’operatore coinvolto esamini accuratamente il caso specifico valutando, sulla base della propria esperienza, eventuali rischi presenti e verifichi, al fine di una corretta progettazione, tutte le altre prescrizioni contenute all’interno del testo della norma in modo da ottenere una composizione vetrata sicura.
Dario Atzori
Membro UNI/CT 054 “Vetro”
Area Tecnica Assovetro