Notizie | 26 Novembre 2024

Tecnologie dell’informazione e della comunicazione, tra sostenibilità e qualificazione professionale

Il recente rinnovo del contratto nazionale del settore comunicazione ci offre l’occasione per parlare anche del ruolo degli standard in campo ICT.

Lo scorso 18 novembre è stato siglato da Confartigianato Comunicazione, dalle altre Organizzazioni artigiane e dai Sindacati di categoria, il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dell’area comunicazione: un rinnovo che interessa circa 10.000 imprese e circa 40.000 lavoratori nel nostro Paese.

Sicuramente è un motivo di soddisfazione per tutti coloro che operano nel settore. Ma nell’accordo raggiunto ci sono due aspetti particolarmente significativi anche per quanto concerne gli ambiti di intervento della normazione tecnica.
Innanzitutto l’istituzione di una commissione bilaterale ESG, che avrà il compito di proporre azioni concrete per rafforzare la sostenibilità sociale, ambientale e di governance delle imprese del settore. Un segnale importante che dà il segno di quanto il tema della sostenibilità sia non solo un elemento ormai ben radicato nella coscienza collettiva, ma sia al centro di ogni moderna e concreta strategia di impresa.
Non a caso negli ultimi anni numerosi sono stati gli interventi, sia in campo legislativo (p.es. la direttiva europea CSRD: Corporate Sustainability Reporting Directive) che in quello tecnico-normativo, che hanno contribuito a fornire una utile “cassetta per gli attrezzi” per tutte le organizzazioni che vedono nella sostenibilità non solo un obbligo da adempiere ma anche una grande opportunità di sviluppo e di competitività.

In secondo luogo – e è forse l’elemento di maggior rilievo – l’accordo siglato pochi giorni fa prevede l’istituzione di una Commissione bilaterale tecnica e di monitoraggio che avrà il compito di controllare l’evoluzione tecnologica e digitale, l’aggiornamento dei profili dell’ICT e di accompagnare gli sviluppi connessi all’intelligenza artificiale.
Anche in questo quadro le norme tecniche UNI giocano un ruolo centrale, come rilevato proprio da Fabrizio Peresson, Presidente nazionale di Confartigianato ICT (che rappresenta le imprese delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione): “Per quanto riguarda la categoria dell’ICT, l’utilizzo dei profili professionali IT conformi alle norme UNI consente alle aziende di rispondere più facilmente ai requisiti dei bandi pubblici, dimostrando le loro competenze grazie alla certificabilità dei profili stessi. Inoltre, il riferimento dinamico alla versione più aggiornata della norma permette di inquadrare immediatamente lavoratori per mansioni emergenti non appena i relativi profili professionali vengono introdotti, offrendo una flessibilità essenziale per un mercato in continua evoluzione. Confartigianato ICT“, conclude Fabrizio Peresson, “partecipa ai lavori della commissione tecnica UNI che elabora le norme sui profili professionali IT e che al momento sta sviluppando quelli legati all’intelligenza artificiale“.

Il settore delle Tecnologie dell’Informazione è presidiato da UNINFO (Ente Federato all’UNI), e l’organo tecnico preposto a trattare i profili professionali del settore è l’UNI/CT 526 che al momento si articola in sette differenti Gruppi di Lavoro (l’ultimo dei quali dedicato proprio all’IA).
Il quadro di riferimento applicabile è l’e-CF, ossia lo European e-Competence Framework, il cui modello è dato dalla norma UNI EN 16234-1 del 2020, componente chiave dell’Agenda Digitale Europea.
Per le figure professionali in ambito ICT una delle norme di riferimento è senza dubbio la UNI 11506:2021 che definisce i requisiti per la valutazione della conformità delle conoscenze, abilità, autonomia e responsabilità e per la conformità alla quale è previsto anche il rilascio dell’apposito Marchio UNI.

Un ambito, quello delle attività normative e para-normative in campo ICT, di grande potenzialità e che in specifici aspetti (come ad esempio quello della già citata UNI 11506) rientra nel quadro delle attività professionali non regolamentate sulle quali UNI ha sviluppato già un solido corpus normativo in conformità al mandato del Legislatore ex Legge n. 4/2013. Un corpus di cui le norme della serie UNI 11621 (“Attività professionali non regolamentate – Profili di ruolo professionale per l’ICT”) sono una colonna portante e che, grazie al meccanismo di riferimento dinamico alla versione più aggiornata inserito nel rinnovo del CCNL Area Comunicazione appena siglato, permetterà di avere un rimando sempre tempestivo e adeguato in relazione allo sviluppo di nuovi profili del settore.

Per fornire un quadro più generale, nel corso del 2023 abbiamo pubblicato una apposita brochure – disponibile sia in italiano che in inglese – dedicata proprio alle figure professionali del mondo informatico.

La qualificazione professionale è da anni una delle più significative direttrici di sviluppo della normazione tecnica e il sempre più frequente richiamo agli standard per gli inquadramenti contrattuali da parte delle imprese conferma l’efficacia del percorso intrapreso.

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