Storie | 9 Novembre 2022
Alessandra Chiarcos – Processi capaci di costruire cambiamento
Intervista
Alessandra Chiarcos
Presidente dell’Associazione Istruttori Educatori Cinofili Italiani AIECI
Ho percorso strade molto diverse tra loro negli studi e nel lavoro; appartengo alla generazione permeata dalle ideologie che, nel bene e nel male, ci chiamavano al cambiamento, soprattutto per noi giovani donne con in mano un futuro tutto da costruire. Figlia di un friulano DOC, cresciuta con il rigore e la disciplina di un padre tutto d’un pezzo stemperati dalla forte ironia
materna, non è stato facile mettere insieme gravità e leggerezza. Questo mix mi ha però permesso di affrontare cambiamenti molte volte non semplici, con tanto impegno ma senza prendermi troppo sul serio.
Dopo gli studi classici, un primo tentativo lavorativo come archeologa protostorica. Preso atto dell’impraticabilità di una carriera accademica in questo ambito, mi sono confrontata con la realtà d’impresa, quella paterna. Il mondo della produzione metalmeccanica, caratterizzata da una presenza maschile prevalente, mi ha messo in contatto con una realtà che si cimentava con gli standard sulla gestione per la qualità aziendale e sono diventate familiari le sigle UNI, EN, ISO di materiali e prodotti.
Ero ben lontana, però, dal pensare che un giorno sarei stata coinvolta in prima persona in una singolare esperienza di normazione.
L’azienda mi ha permesso di maturare un’articolata esperienza imprenditoriale in Italia e all’estero, spesso molto sofferta anche a livello familiare. Quando ho
lasciato l’azienda, ho riprogrammato la mia vita lavorativa per avere più tempo per mio figlio e la mia famiglia. Nuovi studi in economia e gestione dell’industria
culturale e creativa hanno riunito le mie due anime lavorative e ho partecipato a progetti diversificati. Ho inseguito le mie passioni e la forte convinzione
che insieme le persone diventano moltiplicatori di idee, soluzioni e innovazioni in qualsiasi settore e contesto.
Da anni mi occupo dell’associazione di professionisti cinofili che presiedo e a fine 2016 si è aperta la strada a un inaspettato e stimolante viaggio nella
normazione. In questo percorso per l’elaborazione di nuove norme tecniche per i professionisti cinofili, come coordinatrice ho fatto sintesi delle mie diverse esperienze professionali, soprattutto per quanto riguarda la necessità di analisi, confronto e ricerca di soluzioni comuni. In UNI, l’allora presidente della Commissione “Attività professionali non regolamentate” Giorgio Berloffa e un giovanissimo funzionario tecnico Giacomo Riccio, hanno messo a disposizione del Gruppo di lavoro “Professioni cinofile” competenza e condivisa passione. Ci hanno guidato nella nostra attività normativa, aiutandoci a superare le contrapposizioni iniziali, facendoci intravedere l’efficacia del lavoro di mediazione dei contenuti di cui ciascuno è stato portatore. Il gruppo è fortemente rappresentativo del settore ed è stato arricchito dalla presenza di rappresentanti istituzionali quali il Ministero della Salute, l’Università di Pisa e la Regione Toscana.
La normazione europea sui cani d’assistenza ci ha proiettato in una nuova sfida che abbiamo raccolto con entusiasmo e grande slancio.
In questo percorso per l’elaborazione di nuove norme tecniche per i professionisti
cinofili, come coordinatrice ho fatto sintesi delle mie diverse esperienze professionali, soprattutto per quanto riguarda la necessità di analisi, confronto e ricerca di soluzioni comuni.
Prima della pandemia le sessioni plenarie del CEN/TC 452 Assistance dog and guide dog teams standards and instructors competences ci hanno visto itineranti a Vienna, Zagabria e Delft e successivamente assiduamente presenti attraverso le piattaforme digitali. In questo lungo e laborioso cammino, abbiamo incontrato gli esperti di molti Paesi e con orgoglio rappresentiamo l’Italia in ben 7 gruppi di lavoro; una forte coesione ci caratterizza non solo a livello tecnico, ma anche umano. Un significativo traguardo è stata l’attribuzione della segreteria del CEN/TC 452 all’Italia, grazie a una vincente sinergia tra UNI e il nostro gruppo di lavoro. Altro straordinario risultato del nostro percorso è un accordo di rete tra le diverse associazioni professionali presenti, per collaborare in azioni comuni e strategiche per promuovere la certificazione dei nostri professionisti.
I processi di normazione sono realmente virtuosi, capaci di costruire cambiamento e nuove modalità di operare a beneficio di qualità e trasparenza.
C’è però grande necessità di azioni efficaci per diffondere capillarmente la conoscenza della portata delle norme tecniche per vincere la diffidenza e i preconcetti di chi non ne comprende il valore trasversale.
È per me entusiasmante vedere quanto siamo in grado di fare assieme, valorizzando le nostri doti migliori e, come scrive Calvino nel Barone rampante, avere così “la gioia che raramente s’ha restando per proprio conto, di vedere quanta gente c’è onesta, brava, capace, per cui vale la pena vivere e volere cose buone”.
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