Notizie | 22 Febbraio 2022

Prodotto agroalimentare km zero: una prassi di riferimento per fissare le linee guida

In consultazione pubblica fino al 22 marzo il progetto di prassi di riferimento sulla definizione di prodotto alimentare a Km 0.

Elaborato con la Provincia autonoma di Trento, il progetto di prassi di riferimento “Linee guida per la definizione del ‘Prodotto agroalimentare km 0’” (scarica il documento) approda ora alla fase di consultazione pubblica.

food ingredientsCome è noto la definizione di “km 0” identifica, per i consumatori, quei prodotti agricoli e alimentari il cui luogo di origine è localizzato nelle vicinanze del luogo di vendita o di somministrazione.
Tuttavia ad oggi manca una definizione giuridica e una legge nazionale che ne delinei chiaramente i confini. Gli unici tentativi in tal senso finora sono stati costituiti da alcune leggi regionali che hanno proposto formule diverse e talvolta persino contrastanti.
Ora però la crescente importanza che lo stesso Parlamento europeo attribuisce al concetto di “sostenibilità” declinato anche in ambito alimentare suggerisce di tentare una definizione che soddisfi maggiormente le esigenze dei cittadini, sempre più attenti a migliorare i propri stili di vita e con essi la salute e l’ambiente che ci circonda.

Anche l’industria alimentare e il settore del commercio al dettaglio accompagnano questa maggiore consapevolezza dei consumatori, aumentando la disponibilità e l’accessibilità economica di opzioni alimentari sane e sostenibili, così da ridurre l’impronta ambientale complessiva del sistema alimentare.
Il progetto di prassi di riferimento ora in consultazione pubblica, che definisce i requisiti che devono essere posseduti dai prodotti agroalimentari per essere definiti a km 0, può contrbuire a dare certezza ai rapporti giuridici in merito all’origine dei prodotti alimentari o del loro luogo di provenienza, aprendo nuovi mercati e garantendo trasparenza nei rapporti con i consumatori.

Il documento, che resterà disponibile sul sito UNI fino al 22 marzo prossimo, definisce tra l’altro i requisiti nonché le modalità di verifica e di attestazione della provenienza dell’ambito territoriale del prodotto, così come le modalità di una corretta informazione al consumatore attraverso la comunicazione commerciale e l’etichettatura di prodotto.
Una parte è infine dedicata alle responsabilità degli operatori del settore alimentare.

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