Sistemi di monitoraggio in impianti, installazioni e laboratori che impiegano sostanze radioattive. Si adotta l’ISO/TR 22930 Parti 1 e 2.

Vi è un interesse nazionale per l’adozione dell’ISO/TR 22930 Parti 1 e 2 del 2020: i sistemi di monitoraggio trattati sono infatti ampiamente in uso nel nostro Paese presso impianti, installazioni e laboratori che impiegano sostanze radioattive.

L’adozione risulta necessaria per poter utilizzare una norma tecnicamente condivisa fra esperti internazionali: l’omogeneizzazione delle terminologie e l’approfondimento tecnico da parte degli addetti ai lavori permetterà una maggiore armonizzazione a livello nazionale.

La Commissione Tecnologie nucleari e radioprotezione è quindi interessata ai due progetti:

UNI1608189 “Valutazione della prestazione di monitori continui dell’aria – Parte 1: Monitori dell’aria basati su tecnica di campionamento con accumulazione”, che descrive la teoria delle operazioni per ogni tipo di sistema CAM, ovvero:

• i diversi modelli di valutazione nel caso di brevi o lunghi tempi di dimezzamento dei radionuclidi,
• il comportamento dinamico e la determinazione del tempo di risposta.

Nella maggior parte dei casi, un sistema CAM viene utilizzato quando sono coinvolti radionuclidi con radiotossicità importante. Tali radionuclidi hanno in genere lunghi tempi di dimezzamento.
Il progetto descrive la determinazione dei limiti caratteristici (soglia decisionale, limite di rivelazione, limite dell’intervallo di copertura) di un sistema CAM ed evidenzia una possibile modalità di determinare la minima concentrazione di attività rivelabile e l’impostazione degli allarmi.

UNI1608190 “Valutazione della prestazione di monitori continui dell’aria – Parte 2: Monitori dell’aria basati su tecnica di campionamento senza accumulazione” descrive:

• il comportamento dinamico e la determinazione del tempo di risposta
• la modalità di determinazione dei limiti caratteristici (soglia decisionale, limite di rivelazione, limite dell’intervallo di copertura)
• una possibile modalità di determinare la minima concentrazione di attività rivelabile e l’impostazione degli allarmi.

I due progetti rimarranno in inchiesta pubblica preliminare sino al 26 giugno 2020 (>> vai alla banca dati).
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