Notizie | 20 Aprile 2020
Asserzioni etiche: molte novità con la UNI ISO/TS 17033
Dichiarazioni etiche: che cosa cambia con la pubblicazione della UNI ISO/TS 17033. Ne abbiamo parlato con Stefano Bonetto…
Il tema della validazione e della verifica di asserzioni (claims) su prodotti, servizi e processi ha una storia consolidata da almeno vent’anni, specialmente nel settore ambientale. Si pensi ai gas ad effetto serra (i cosidetti GHG, GreenHouse Gases) o anche alle dichiarazioni ambientali di prodotto (i cosiddetti EPD, Environmental Product Declaration).
L’ambizione è però sempre stata quella di estenderne il campo applicativo, ben oltre il settore ambientale: l’adozione della specifica tecnica internazionale ISO/TS 17033 “Ethical claims and supporting information – Principles and requirements”, con la sua prossima pubblicazione anche in italiano, compie un passo decisivo in questa direzione.
Un passo quanto mai opportuno, anche alla luce della crescita molto significativa – e spesso confusa – dei claim etici in tutto il mondo, che ha fatto sentire fortemente l’esigenza di un documento normativo che mettesse un po’ di ordine terminologico, procedurale e – perché no? – aiutasse a prevenire un fenomeno che potremmo definire non più di “green washing” ma di “sustainability washing”.
Che cosa cambia quindi con la pubblicazione della UNI ISO/TS 17033 “Asserzioni etiche ed informazioni di supporto – Principi e requisiti”?
Cambia molto.
Ne abbiamo parlato con Stefano Bonetto, Presidente della Commissione tecnica “Servizi” (guarda la video intervista >>).
“La UNI ISO/TS 17033 è un documento che affronta due aspetti importanti: le dichiarazioni, cioè i cosiddetti claim etici, un’area estremamente delicata per tutte le organizzazioni e che attiene alla sfera della comunicazione e… la trasparenza verso il mercato e i consumatori.“
Ma nel concreto, di che cosa si tratta?
“Si pensi“, spiega Stefano Bonetto, “a tutte quelle dichiarazioni del tipo ‘fatto come una volta’, ‘…con l’aria di montagna’, ‘…a km 0″ e così via. Si tratta di dichiarazioni spesso non accurate e fuorvianti per il consumatore. Ecco: la norma mette finalmente dei paletti, fornisce dei requisiti e dà delle linee guida per sviluppare e formualare dichiarazioni etiche fatte bene!“
Siamo dunque nel cuore stesso della normazione tecnica e dei suoi principi fondanti.
Ma come si fanno dichiarazioni accurate e non fuorvianti?
“Vengono definiti dei requisiti – ben 19, più uno che è il coinvolgimento degli stakeholder – oltre a una serie di criteri per fare questo genere di valutazione“, continua Bonetto.
“E’ una norma veramente importante perché è pensata sia per il consumatore che per le organizzazioni, a cui viene data flessibilità nella loro attività di comunicazione. La UNI ISO/TS 17033 non è infatti vincolata ai requisiti del prodotto/servizio – come siamo abituati – ma lascia libera la creatività delle aziende, tutelando al contempo il mercato. Insomma: crea trasparenza e fiducia.“
Una specifica tecnica che si applica dunque a prodotti, servizi e processi, nonché alle organizzazioni stesse: un documento ad ampissimo spettro.
“Sì“, conclude Bonetto. “Può essere utilizzata in maniera molto operativa dalle aziende per la gestione dei rischi legati alla pubblicità ingannevole e, quindi, alla reputazione.“