Notizie | 12 Maggio 2021

Claim etici e sostenibili: per fare chiarezza c’è il marchio UNI “Verified Claim”

Prodotti e servizi “sostenibili”… Ma sarà sempre vero? UNI e EthicsGo siglano l’accordo per l’uso del marchio UNI “Verified Claim”.

Prodotti e servizi sono diventati tutti sostenibili… Ma sarà vero? Per fare chiarezza UNI e EthicsGo hanno siglato un accordo che prevede l’utilizzo del marchio di conformità UNI “Verified Claim”.

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Ormai le aziende riconoscono che puntare sulla sostenibilità è un elemento strategico per attrarre la fiducia dei consumatori!
Osservando le pubblicità e le etichette sembrerebbe infatti che tutte le aziende e tutti i prodotti siano diventati improvvisamente sostenibili…. Ma sarà vero? E come riconoscere le dichiarazioni attendibili da quelle che lo sono meno?

Per fare chiarezza tra la marea di asserzioni, etichette e slogan che vantano le prestazioni sociali e ambientali di prodotti e servizi, UNI ed EthicsGo (Istituto Internazionale Indipendente per la comunicazione responsabile e certificata) hanno siglato un accordo che prevede l’utilizzo del marchio di conformità UNI “Verified Claim” da parte di EthicsGo con l’obiettivo di garantire che asserzioni di sostenibilità e claim etici siano veritieri e verificabili sulla base di specifiche norme tecniche e prassi di riferimento pubblicate da UNI.

EthicsGo – quale organismo di valutazione della conformità (in fase di accreditamento ad ACCREDIA ai sensi della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17029) – potrà verificare e validare questi “claim etici” al fine di garantire non solo che siano veritieri ma che tengano anche conto di tutti quegli aspetti sociali e ambientali legati al tema della sostenibilità declinati all’interno dei documenti normativi e pre-normativi applicabili ai sensi dell’accordo.

frase patat ethicsgoUna volta realizzata l’attività di verifica, EthicsGo potrà rilasciare il Marchio UNI “Verified Claim”che i produttori potranno apporre sui propri prodotti e che aiuterà i consumatori ad orientarsi sul mercato.
Tale Marchio potrà essere concesso a claim valutati conformi a fronte di norme tecniche UNI contenenti requisiti specifici e verificabili di una particolare categoria di claim.

Tra queste vi è in particolare la specifica tecnica internazionale UNI ISO/TS 17033:2020 “Asserzioni etiche ed informazioni di supporto – Principi e requisiti”, che è destinata a tutti i tipi di imprese ed è applicabile a tutti i tipi di claim etici relativi a un prodotto, processo, servizio e persino a un’organizzazione e che rappresenta un importante strumento per mettere ordine, sia a livello terminologico che procedurale, in un’area così delicata per tutte le organizzazioni e che attiene alla sfera della comunicazione e della trasparenza verso il mercato e i consumatori.

L’accordo prevede la concessione del Marchio UNI “Verified Claim” anche per le certificazioni svolte da EthicsGo in conformità alla prassi UNI/PdR 102:2021 “Asserzioni etiche di responsabilità per lo sviluppo sostenibile – Indirizzi applicativi alla UNI ISO/TS 17033:2020”.

Lo scopo di questa certificazione” – spiega Giuseppe Patat, fondatore di EthicsGo – “è quello di fornire a tutte le imprese la possibilità di avvalersi di uno strumento (con un metodo riconosciuto e condiviso) che attesti l’ammissibilità, la conformità, la veridicità delle loro campagne di comunicazione garantendo, nel contempo, ai consumatori/utenti la corrispondenza tecnico-scientifica tra il contenuto dei prodotti e dei servizi offerti e quanto dichiarato e affermato nella pubblicità”.
Si propone inoltre” – prosegue Patat – “di garantire al mercato un sistema paritetico di concorrenza leale tra tutte le imprese che utilizzano la pubblicità e i media ogni qualvolta vorranno comunicare, asserire, dichiarare e vantare le caratteristiche distintive dei loro prodotti”.
La concessione del marchio UNI” – conclude Patat – “testimonierà e garantirà la bontà di un modello e di un metodo rigorosamente applicato sia nel processo di verifica che in quello di validazione e di cui le imprese potranno beneficiare apponendolo sulle confezioni dei loro prodotti ma anche comunicandolo su tutti i media che riterranno di utilizzare”.