Notizie | 20 Gennaio 2021

Prodotti ittici? Buoni, sani e… sostenibili

La scelta di prodotti ittici ecosostenibili dovrebbe diventare più facile con la ISO 22948 appena pubblicata…

La ISO 22948 fornisce una migliore comprensione dell’impatto ambientale dei prodotti ittici: uno strumento utile per tutta la filiera della pesca e dell’acquacoltura.

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Non c’è dubbio che una accresciuta sensibilità ambientale influisce tanto sui nostri comportamenti quotidiani quanto sulla scelta dei prodotti e dei servizi che vengono immessi sul mercato.
Insomma: i consumatori sono sempre più alla ricerca di prodotti ecologici e il mercato deve essere capace di rispondere a tale esigenza.

Questo significa che dimostrare l’impronta di carbonio (il carbon footprint, cioè quel parametro che stima le emissioni di CO2 associate a un prodotto) può essere un modo per ottenere un determinante vantaggio competitivo.

frase prodotti itticiOra i fornitori di prodotti ittici hanno uno strumento che può aiutarli in questo: si tratta della ISO 22948:2020 “Carbon footprint for seafood – Product category rules (CFP – PCR) for finfish”, pubblicata a dicembre.
Questa norma internazionale specifica infatti le Regole di Categoria di Prodotto (PCR) per il calcolo e la comunicazione dell’impronta di carbonio dei prodotti ittici, così come definito nella norma di riferimento UNI EN ISO 14067:2018 “Gas ad effetto serra – Impronta climatica dei prodotti (Carbon footprint dei prodotti) – Requisiti e linee guida per la quantificazione”.
Questo significa una migliore comprensione dell’impatto ambientale di questa categoria di prodotti, che può essere dimostrato a beneficio degli stessi consumatori, che a tali requisiti sono – giustamente – sempre più attenti.

La metodologia descritta nel documento si basa sui requisiti fissati dagli standard ISO per la valutazione del ciclo di vita e l’impronta di carbonio dei prodotti.
In pratica la nuova ISO 22948 permetterà il calcolo e la comunicazione dell’impronta di carbonio dei prodotti ittici – dalla pesca al consumo – e si applica sia ai prodotti della pesca che dell’acquacoltura.

Migliorare l’impatto ambientale complessivo dell’industria ittica: questo è pertanto uno dei principali obiettivi della norma pubblicata che, nelle intenzioni, si propone come un valido strumento per rendere il settore meno “energivoro” e, nel contempo, alimentare una maggiore domanda da parte dei consumatori di prodotti a basse emissioni di carbonio.

La norma ISO 22948 è stata sviluppata dal comitato tecnico ISO/TC 234 “Fisheries and aquaculture”, la cui segreteria è detenuta dall’ente normatore norvegese SN (Standards Norway).
In Italia i lavori dell’ISO/TC 234 sono seguiti dalla Commissione tecnica “Agroalimentare“, all’interno della quale opera il GL 11 “Prodotti della pesca”.