Notizie | 2 Novembre 2020

I requisiti del patrocinatore stragiudiziale

In arrivo la norma che definirà i requisiti di conoscenza, abilità, autonomia e responsabilità della figura del patrocinatore stragiudiziale.

consultantIl progetto UNI1606726 “Attività professionali non regolamentate – Patrocinatore stragiudiziale – Requisiti di conoscenza, abilità, autonomia e responsabilità” si trova in queste settimane nella fase dell’inchiesta pubblica finale.

La norma – che sostituisce UNI 11477:2013 – definisce i requisiti relativi all’attività professionale del Patrocinatore Stragiudiziale, ossia l’esperto di risarcimento del danno. Tali requisiti sono specificati – a partire dai compiti e attività specifiche e dall’identificazione dei relativi contenuti – in termini di conoscenza e abilità, anche al fine di identificarne chiaramente il livello di autonomia e responsabilità. Tali requisiti sono inoltre espressi in maniera tale da agevolare e contribuire a rendere omogenei e trasparenti, per quanto possibile, i relativi processi di valutazione della conformità.

Di competenza della Commissione Attività professionali non regolamentate, il documento assicura la coerenza con il Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF) e con il Quadro Nazionale delle Qualificazioni (QNQ), con particolare attenzione alla terminologia, alle modalità di espressione dei descrittori (ossia conoscenze, abilità, autonomia e responsabilità) e all’applicazione del principio secondo il quale sono determinanti i “risultati dell’apprendimento” e non il percorso effettuato, per favorire la portabilità delle competenze fra ambiti formali, informali e non formali.

Il corpus normativo sulle attività professionali s’inserisce inoltre nel contesto dell’Unione Europea, come strumento utile alla mobilità delle persone e all’abbattimento delle barriere alla libera circolazione del capitale umano.

L’inchiesta pubblica finale terminerà il 22 dicembre 2020. Entro tale data tutti i soggetti interessati possono scaricare liberamente il testo del progetto, in formato PDF, dalle pagine del sito (Normazione > UNI: inchiesta pubblica finale) e inviare i propri commenti.