Notizie | 14 Dicembre 2023

Dalla COP28 nuove sfide per la normazione internazionale

Si è chiusa la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Da Dubai nuove sfide, nuovi obiettivi e un rafforzato ruolo per la standardizzazione.

La COP28 (Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici), tenutasi a Dubai, è giunta al termine ed è ora di bilanci. Anche per il mondo della normazione che, con la partecipazione dell’ISO, è stata tra gli interlocutori di riferimento in questo evento cruciale per le future strategie ambientali.

In qualità di membro del Consiglio ISO, quale esperto accreditato dal Governo italiano, anche il nostro Direttore generale Ruggero Lensi ha preso parte agli incontri che hanno giustamente catalizzato l’attenzione dei media internazionali. In tale contesto si è registrata anche la presenza di Daniele Pernigotti, esperto italiano presso dell’ISO/TC 207 “Environmental management” e Presidente del CEN/TC 467 “Climate change”.
La conferenza ha infatti riunito leader globali, esperti e rappresentanti di istituzioni e società civile, con l’obiettivo di affrontare le sfide più urgenti del Pianeta, a cominciare dal cambiamento climatico. E l’ISO è stata in prima linea nelle discussioni su come trasformare gli impegni presi in azioni, sin da subito.

Il “tutto esaurito” registrato al Padiglione degli standard dell’ISO è la conferma del ruolo di assoluto primo piano che il mondo della normazione si è ritagliato a livello mondiale. Così come è la conferma di come gli standard internazionali siano visti come strumenti essenziali per affrontare il tema del cambiamento climatico. Dalle catene di approvvigionamento sostenibili alla riduzione delle emissioni di carbonio, le norme tecniche sono un punto di riferimento riconosciuto e condiviso.

Una cooperazione intersettoriale
Due in particolare sono stati gli eventi, tra i tanti del programma ufficiale della COP28, che hanno chiamato direttamente in causa il ruolo della normazione tecnica: “Credible and accountable climate commitments: We can’t do it alone” (Impegni per il clima credibili e responsabili: non possiamo farcela da soli) e “Global clean hydrogen market – Harmonizing of measuring, reporting, verification and accreditation” (Mercato globale dell’idrogeno pulito – Armonizzazione di misurazioni, reporting, verifica e accreditamento).

La COP28, al di là del valore mediatico dell’evento che ha contribuito a riaccendere i riflettori su un tema così cruciale per tutti noi, ha fornito l’opportunità di rafforzare collaborazioni esistenti e stabilirne di nuove. L’ISO ha, ad esempio, avviato una partnership strategica con la Fondazione IFRS (International Financial Reporting Standards Foundation, organizzazione che sovrintende alla definizione degli standard di rendicontazione finanziaria), segnando un passo significativo verso l’allineamento delle norme internazionali di rendicontazione finanziaria e sostenibilità: uno dei filoni indubbiamente più attuali delle attività di standardizzazione.
E’ stato inoltre riaffermato l’impegno congiunto con UNIDO (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale) per uno sviluppo industriale inclusivo e sostenibile e una crescita economica attraverso gli strumenti della normazione.
Sono due esempi quanto mai emblematici di come l’ISO punti con decisione alla cooperazione intersettoriale per un’azione efficace sul clima.

Nuovi standard
Ovviamente la Conferenza non è stata solo una passerella di buoni propositi, ma un’occasione per presentare nuovi, concreti risultati raggiunti.
E’ il caso di due standard internazionali di tutto rilievo appena pubblicati.
Il primo è la nuova norma di gestione del cambiamento climatico, la ISO 14068-1 (“Climate change management – Transition to net zero – Part 1: Carbon neutrality“), che delinea un approccio standardizzato per raggiungere e dimostrare la “neutralità carbonica“, ossia le cosiddette emissioni zero date dal raggiungimento di un equilibrio perfetto tra le emissioni e l’assorbimento di carbonio.
Il secondo è una specifica tecnica, la ISO/TS 19870 (“Hydrogen technologies – Methodology for determining the greenhouse gas emissions associated with the production, conditioning and transport of hydrogen to consumption gate”), che riguarda invece le tecnologie dell’idrogeno. Presentata dalla presidente dell’ISO Ulrika Francke durante una tavola rotonda ministeriale della presidenza COP28, il documento fornisce una metodologia internazionale per valutare le emissioni di gas serra derivanti dalla produzione, condizionamento e trasporto dell’idrogeno al consumo.

Uno sguardo al futuro
Con la conclusione formale dei lavori della COP28 e i nuovi obiettivi in agenda, rimane l’impegno collettivo per promuovere un futuro più sostenibile.
Un impegno al quale il mondo della normazione non si sottrae, ma che anzi rilancia con sempre maggior vigore, nella convinzione che gli standard internazionali siano potenti strumenti di crescita e di sviluppo per l’intera società.

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