Notizie | 9 Novembre 2023
Circolarità nella filiera agro-alimentare
Ridurre gli sprechi, diffondere best practice, aumentare la consapevolezza. Firmato l’accordo tra UNI e Banco Alimentare.
E’ stato sottoscritto qualche settimana fa un Accordo di collaborazione tra UNI e Fondazione Banco Alimentare ONLUS (FBAO) per promuovere la cultura dell’economia circolare in tutta la filiera agro-alimentare.
Nelle moderne società industriali l’adeguata gestione delle eccedenze di cibo è un problema di enorme rilevanza, che può essere affrontato innanzitutto riducendo quanto più possibile i rifiuti alimentari.
Per dare una dimensione del fenomeno, secondo i dati Eurostat, in Italia sono state 8,6 milioni le tonnellate di alimenti sprecati nel 2020, lungo l’intera filiera agroalimentare – dai campi al consumatore finale.
In questa ottica l’economia circolare offre un paradigma generale di indubbia efficacia per affrontare il problema. E il nostro Paese è molto attivo.
A testimoniarlo c’è un documento normativo nazionale, che ha fatto da modello anche a una norma ISO attualmente ancora in fase di elaborazione. Si tratta della specifica tecnica UNI/TS 11820:2022 sui metodi e gli indicatori per la misurazione dei processi circolari nelle organizzazioni (un documento cui ha fatto seguito, nel marzo di quest’anno, il rapporto tecnico UNI/TR 11821:2023 che raccoglie diverse buone pratiche di economia circolare): un quadro tecnico-normativo solido che necessita di una più ampia diffusione e applicazione.
L’Accordo recentemente firmato da UNI e FBAO riveste dunque un duplice significato: da un lato rappresenta infatti un riconoscimento delle potenzialità della normazione tecnica come strumento di gestione della circular economy e dall’altro è la conferma del ruolo di primo piano che Fondazione Banco Alimentare ONLUS – che da anni opera nel campo della solidarietà sociale attraverso il recupero delle eccedenze alimentari – può svolgere per la diffusione di best practice e di una maggiore consapevolezza sociale sul tema.
La sinergia tra le due organizzazioni vorrebbe favorire anche occasioni di attività di ricerca pre-normativa, di formazione avanzata e di divulgazione di sicura rilevanza.
Tra le molte iniziative previste dall’Accordo: la verifica da parte di FBAO di opportunità di applicazione della specifica tecnica UNI/TS 11820 per valutare il livello di circolarità, la possibilità dello sviluppo di attività pre-normative finalizzate a codificare le eccellenze e le buone pratiche messe in atto dalla Fondazione, la promozione della specifica tecnica nel network FBAO per poterne misurare gli impatti positivi di sistema, la diffusione dei risultati tra i membri della European Food Banks Federation (FEBA) e, non ultima, la diffusione della cultura del valore e del recupero del cibo escluso dal circuito commerciale.
“L’accordo di collaborazione siglato con UNI” – spiega Marco Lucchini, Segretario generale FBAO – “è una importante sfida per Banco Alimentare perché l’esperienza maturata in 35 anni possa essere valutata per poi diventare una prassi condivisa e utilizzata da tutti i soggetti che sono seriamente impegnati nel raggiungimento di risultati concreti nella riduzione dello spreco per scopo sociale”.
Anche Ruggero Lensi, Direttore generale UNI, sottolinea l’importanza di questo accordo: “Consolidare la collaborazione con Banco Alimentare è un’occasione per UNI di condivisione degli strumenti normativi a supporto dell’economia circolare, non solo sui temi delle buone pratiche, ma anche per approfondire le attività di divulgazione della conoscenza sulla misurazione della circolarità che stiamo promuovendo presso numerose organizzazioni.”
Aumentare la conoscenza e la consapevolezza sociale su questi temi è fondamentale, anche per le sue forti implicazioni etiche.
A questo proposito ricordiamo che sabato 18 novembre si terrà la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare: un appuntamento che coinvolge la Grande Distribuzione Organizzata e che ha l’obiettivo di sensibilizzare la società civile sul problema della povertà, invitando tutti i cittadini a donare alimenti secondo principi di condivisione, gratuità e carità.
Non dimentichiamocene.
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