
Notizie | 27 Marzo 2025
Il contributo degli edifici alla sostenibilità: UNI 11973
La norma definisce un approccio metodologico alla loro progettazione e gestione nell’arco dell’intero ciclo di vita.
Quando si parla di sostenibilità, non si pensa subito all’edilizia.
Eppure alcuni dati sono rivelatori di una realtà insospettata. Nel loro complesso, nell’Unione europea, gli edifici sono responsabili del 40% del consumo di energia e del 36% delle emissioni di gas a effetto serra, che derivano principalmente da costruzione, utilizzo, ristrutturazione e demolizione. Inoltre circa il 75% del patrimonio edilizio europeo è inefficiente dal punto di vista energetico.
Non solo: l’ambiente edificato richiede ingenti risorse ed è all’origine di circa il 50% di tutte le estrazioni di materiali. E il settore delle costruzioni è responsabile di oltre il 35% della produzione totale di rifiuti dell’UE.
Insomma, è evidente che il percorso verso la sostenibilità – che l’Europa ha imboccato con decisione – passa anche attraverso l’attenzione agli edifici e alla loro interconnessione con l’ambiente circostante.
Ora, grazie ad una intensa attività del GL 03 “Infrastrutture e servizi delle città e comunità intelligenti” – che opera in seno alla Commissione UNI/CT 058 “Città, comunità e infrastrutture sostenibili” – vede finalmente la luce una norma destinata ad essere un punto di riferimento in tal senso: la UNI 11973.
Il documento definisce infatti un approccio metodologico alla progettazione e gestione del ciclo di vita degli edifici, in modo che essi contribuiscano al conseguimento degli obiettivi di sostenibilità urbana, in linea con le politiche per l’energia e il clima dell’Unione europea, nonché con gli impegni e gli accordi internazionali in essere.
La norma, che ha per titolo “Città, comunità e infrastrutture sostenibili – Il contributo degli edifici alla sostenibilità – Modello metodologico per l’integrazione e l’interconnessione degli edifici sostenibili nelle città“, considera l’intero ciclo di vita dell’edificio, dalle fasi della progettazione alla realizzazione, per poi passare attraverso il suo utilizzo e la sua dismissione.
In tal senso l’approccio metodologico che viene proposto viene definito multilivello e multidimensionale perché considera le interazioni e le interconnessioni dell’edificio con i contesti più ampi in cui è inserito, siano essi il distretto, il quartiere, le comunità energetiche, la città.
“La norma appena pubblicata” – spiega Pasquale Capezzuto, Presidente della UNI/CT 058 – “costituisce un riferimento per un approccio metodologico olistico e integrato alla progettazione di edifici che contribuiscano allo sviluppo sostenibile delle città durante il loro intero ciclo di vita“.
La norma UNI 11973 contribuisce quindi a definire una nuova concezione di edificio, che va considerato non come un elemento a sé stante bensì in una dimensione multiforme in termini di aspetti socioeconomici, energetici, sanitari, di sicurezza, di sostenibilità…
Il documento, che fa ampi riferimenti al più recente contesto normativo e legislativo nazionale ed europeo, può diventare uno strumento estremamente efficace per gestire la complessità di queste interconnessioni.
“Esso“, aggiunge Antonella Tundo, Coordinatrice del Gruppo di lavoro GL 03 che ha sviluppato lo standard, “definisce un modello di interoperabilità per lo scambio e la condivisione dei dati tra edifici, distretti e città per lo sviluppo di nuovi servizi a beneficio delle comunità urbane e della loro governance nel processo di transizione digitale“.
Informazioni per l’acquisto
UNI 11973:2025 “Città, comunità e infrastrutture sostenibili – Il contributo degli edifici alla sostenibilità – Modello metodologico per l’integrazione e l’interconnessione degli edifici sostenibili nelle città”
Formato cartaceo: Euro 135,00 + iva (in lingua italiana)
Formato PDF: Euro 115,00 + iva (in lingua italiana)
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