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Il comitato tecnico europeo CEN/TC 44 "Commercial and Professional Refrigerating Appliances and Systems, Performance and Energy Consumption" rappresenta plasticamente gli sviluppi dell'industria della refrigerazione commerciale e professionale e il ruolo che l'Italia si è ritagliata in questo settore.
Segreteria UNI, un presidente (Davide Zannese) e sei gruppi di lavoro tutti a guida italiana testimoniano la leadership che il nostro Paese ha saputo guadagnarsi in un ambito in cui la normazione tecnica ha una parte rilevante. E soprattutto in un settore industriale in cui l'Europa rappresenta circa il 40% del mercato mondiale.
Performance, consumi energetici, sicurezza alimentare: sono tutti aspetti che investono – direttamente e indirettamente - il campo della refrigerazione e che chiamano in causa sia il mondo della legislazione che quello della normazione.
"Nella evoluzione delle proposte legislative e dalla dialettica avuta con la Commissione europea nuove categorie di prodotto si sono affacciate nel panorama dell'attività normativa", spiega Davide Zannese, presidente del CEN/TC 44. "Si tratta ad esempio dei display cabinet per il gelato, degli ice cream freezer cioè i freezer per la vendita del gelato prodotto industrialmente o dei beverage cooler cioè i refrigeratori per le bevande".
Per queste tipologie destinate all'esposizione del prodotto al consumatore finale i requisiti sono sempre legati a un discorso di ottimizzazione delle prestazioni e dei consumi. Aspetti a loro volta legati a quel principio di sicurezza alimentare che ovviamente sta alla base di qualsiasi discorso sulla qualità del prodotto.
"Performance e consumo energetico sono legati tra loro. Ovviamente i prodotti devono rispondere a prescindere a criteri di food-safety", prosegue Zannese. "Questo significa in pratica conservare il cibo a certe temperature. Ecco: l'ecodesign (principio che rimanda alla direttiva europea 2009/3125/CE, n.d.r.) non fa che porre l'accento su quanto efficacemente si riescono a mantenere queste performance".
Il CEN/TC 44, nelle sue varie articolazioni, sviluppa la propria attività cercando di rispondere alle nuove esigenze individuate dalla Commissione europea.
La riunione che si è tenuta a Milano presso la sede UNI a fine maggio nasce proprio da questa necessità: "La Commissione europea ha richiesto recentemente di provare la ripetibilità e la riproducibilità dei test sui consumi energetici. In pratica si tratta di una esigenza di validazione dell'incertezza del dato e di verifica della sua tolleranza. In poche parole bisogna provare che ripetendo i test non ci siano variabilità o discrepanze nei risultati".
Non è però l'unico fronte aperto che vede impegnati i sei Working Group del comitato.
"Dobbiamo anche raffinare le ultime richieste da parte della Commissione europea", conclude Zannese. "Ci sono infatti numerose norme che sono in buona fase di elaborazione: dai refrigerated display cabinets alle walk-in cold rooms, dagli small ice creams freezer ai beverage cooler, dai refrigerated storage cabinets ai soft ice cream machines".
Norme che, sviluppate in ambito europeo, potranno rappresentare un buon spunto anche in sede ISO.