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I termini possono variare – «acquisto sostenibile», «acquisto eco-responsabile», «approvvigionamento sostenibile» – ma designano tutti il medesimo percorso. Chi non sarebbe disposto, in materia di acquisti e di approvvigionamenti, a prediligere pratiche sostenibili?
Secondo l’Environmental Protection Agency (EPA), a seguito della crescente domanda di prodotti ecologici riscontrata sul mercato negli ultimi anni, il numero di norme applicabili ai prodotti “verdi” è notevolmente cresciuto. In parallelo, hanno iniziato però a manifestarsi preoccupazioni in tema di “greenwashing” e di credibilità dei marchi ecologici e delle dichiarazioni ambientali legati alle norme.
Come può quindi una organizzazione essere sicura delle proprie scelte? Esiste una norma generale di riferimento che tutte le imprese possono utilizzare?
Che cosa si intende per acquisto sostenibile
Un processo nel quale le organizzazioni si procurano i beni, le prestazioni e i servizi di cui necessitano generando benefici non solo all’organizzazione stessa, ma anche alla società e all’economia, minimizzando al contempo gli impatti negativi sull’ambiente.
Perché una norma ISO e in che modo potrà contribuire
La futura ISO 18617 diventerà un preciso riferimento ben al di là della sola filiera degli acquisti e degli approvvigionamenti andando a diffondere, su tutte le catene logistiche, e in definitiva nell’intera economia mondiale, le buone pratiche in materia di CSR contenute nella norma UNI ISO 26000 “Guida alla responsabilità sociale”.
La norma, elaborata dal Comitato ISO/PC 277, permetterà di uniformare le linee guida e i principi applicabili da tutti gli stakeholders coinvolti nei processi di acquisto – imprese, fornitori, acquirenti, autorità locali – per dimostrare il loro impegno in materia di acquisti sostenibili.
Chi ne beneficerà
Ne beneficeranno tutte le organizzazioni, indipendentemente dalla dimensione e dal settore di attività, che potranno integrare i principi e i temi della responsabilità sociale all’interno dei loro processi di acquisto.
I vantaggi:
- la valorizzazione di queste pratiche emergenti di gestione responsabile degli acquisti
- la distinzione tra programmi che rappresentano autentici sforzi in difesa dell’ambiente, dei diritti umani e contro la corruzione su tutta la catena di approvvigionamento e programmi che si rivelano semplici attività “di facciata”
- incoraggiare le altre organizzazioni a seguire questa strada, beneficiando dell’esperienza dei precursori e degli esperti in materia.
Per informazioni sull’ISO committee draft (CD) clicca qui