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L’Italia è leader indiscusso nel settore delle macchine per gelato e la produzione di questo alimento caratterizza molto l’industria nazionale. Il settore è sano, in crescita: la volontà è quella di caratterizzare il “gelato” e le macchine utilizzate per produrlo come prodotti ecocompatibili, rispettosi dell’ambiente, conformi ai requisiti comunitari e di mercato.
Lo scorso 25 settembre si è tenuta presso l’UNI la prima riunione del gruppo di lavoro WG 3 “Professional ice-cream machines” del CEN/TC 44, creato su proposta italiana con l’obiettivo di elaborare norme europee sulla determinazione del consumo di energia delle macchine per gelato e quindi sulla loro efficienza energetica. Dieci i Paesi membri che hanno risposto con interesse ai lavori.
“A livello nazionale l’interesse verso l’elaborazione di norme europee che permettano di verificare la compatibilità ambientale e il consumo di energia delle macchine per gelato è forte, è un’esigenza oggettiva: il cliente finale è rappresentato da piccole gelaterie che pongono grande attenzione nei confronti del consumo energetico e di quello idrico” ha illustrato Roberto Lazzarini, Direttore R&D di Carpigiani Group, coordinatore del gruppo di lavoro europeo (a destra nella foto).
Come proseguiranno i lavori? Per procedere rapidamente sono stati preparati dall’Italia due documenti, già circolati in sede europea, che distinguono le macchine per la lavorazione del gelato artigianale - che richiede apparecchiature più complesse, solitamente costituite da un pastorizzatore, un maturatore e un mantecatore - da quelle per il gelato soft.
“L’esigenza è stata quella di distinguere le due norme – ha spiegato Lazzarini - perché per la produzione del gelato artigianale le macchine lavorano con modalità “batch” ovvero secondo un ciclo di produzione predefinito (per esempio 2 kg, 5 kg, 10 kg) a conclusione del quale il prodotto viene estratto. Le macchine per gelato soft lavorano invece secondo un ciclo continuo e le caratteristiche, anche dal punto di vista energetico, risultano molto diverse”.
L’attività del WG3 è in linea con le indicazioni fornite dalla direttiva europea 2010/30/UE concernente l’indicazione del consumo di energia mediante etichettatura delle macchine. Oltre ad istituire un quadro per l’armonizzazione delle misure nazionali sull’informazione del consumo di energia durante l’uso di un prodotto, la direttiva fornisce informazioni complementari sui prodotti di notevole impatto energetico, diretto o indiretto, permettendo agli utilizzatori finali di scegliere i prodotti più efficienti sul mercato.
La direttiva è stata recepita a livello nazionale dal D.Lgs 28 giugno 2012 n. 104 “Attuazione della direttiva 2010/30/UE, relativa all’indicazione del consumo di energia e di altre risorse dei prodotti connessi all’energia, mediante l’etichettatura ed informazioni uniformi relativa ai prodotti”.
Un altro aspetto importante è l’approccio sinergico che si è voluto creare con altre misure legislative vigenti, come la progettazione ecocompatibile dei prodotti connessi all’energia (Ecodesign) il cui quadro legislativo è fissato nella direttiva 2009/125/CE.
Tra i membri del WG 3 presenti alla riunione L.Vittorio Bartyan (a sinistra nella foto), presidente di ACOMAG-Associazione Nazionale Costruttori Macchine Arredamenti Attrezzature per Gelato, che raggruppa e rappresenta i principali produttori italiani. L’Associazione, che opera in ambito Confindustriale attraverso ASSOFOODTEC/ANIMA, ha l’impegno di promuovere e sviluppare il mercato del gelato sia in Italia che all’estero.