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Circa il 70-80% della produzione di macchine per legno nel nostro Paese (piallatrici, seghe a nastro, seghe circolari ecc…) è destinata all’esportazione. Una presenza importante sui mercati mondiali confermata da un altro dato: l’Italia copre circa il 21% della produzione mondiale di macchine per legno, ponendosi al secondo posto, dietro solo alla Germania.
Questi numeri danno l’idea della vitalità del settore nel nostro Paese. E, in certa misura, anche del ruolo che l’Italia svolge nelle attività normazione tecnica in questo specifico ambito.A margine delle riunioni del CEN/TC 142 “Macchine per legno” - che si sono tenute tra il 19 e il 21 settembre scorso a Milano presso la sede UNI - Matteo Simonetta di ACIMALL, convenor di quattro gruppi di lavoro del comitato CEN, nonché del sottocomitato 4 dell’ISO/TC 39, ha tracciato un quadro generale dei lavori in corso.
“Il Comitato Tecnico CEN 142 ha sotto la sua responsabilità una trentina di norme sulle macchine più tre sugli utensili. Stiamo revisionando molte di queste norme, in gran parte armonizzate ai sensi della direttiva europea sulla sicurezza macchine. Dall’inizio dell’anno già 18 hanno concluso il loro iter e sono giunte a pubblicazione”.
Un lavoro che tuttavia non è solo di revisione. “Sono in corso anche stesure di norme nuove. Ad esempio sono stati aperti due nuovi preliminary work item per sviluppare altrettante norme tecniche: una sulle levigatrici e una sulle presse. Sono macchine che presentano loro specifiche peculiarità in tema di requisiti di sicurezza”.
Un problema molto sentito è proprio quello di garantire maggiore uniformità dei livelli di sicurezza delle macchine che vengono immesse sul mercato. Allo stato attuale molte macchine prodotte in paesi extra-europei presentano caratteristiche inconciliabili con gli standard comunitari: protezioni mancanti o sistemi di controllo senza i criteri di sicurezza prescritti per legge dall’Unione europea. Sono disomogeneità che creano spesso problemi, soprattutto ai piccoli produttori, più vulnerabili sui mercati internazionali.
L’esigenza più sentita è quindi quella di darsi dei riferimenti comuni, su scala mondiale. Un lavoro, ovviamente, complesso e ambizioso.
“L’anno scorso – ha sottolineato Simonetta - è stato riattivato il sottocomitato 4 'Woodworking machines', dell’ISO/TC 39, e ne è stata ampliata la competenza. L’intento è quello di portare in ISO l’esperienza sviluppata in CEN, coinvolgendo in questo sforzo importanti Paesi extra-europei, sempre in nell’ottica di giungere a definire requisiti di sicurezza uniformi in tutto il mondo. Brasile, Stati Uniti e Cina sono al momento i Paesi maggiormente coinvolti in questo progetto”.
La seconda riunione del sottocomitato si terrà proprio in Brasile: “un segnale incoraggiante – ha concluso Simonetta - che sembra confermare l’interesse di questi Paesi per i lavori che stiamo riavviando”.